Des loups tués ou empoisonnés dans les Abruzzes - 2013

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L’Italie, notamment les Abruzzes, est prétendument une référence de cohabitation / coexistence entre les grands prédateurs carnivores et l’homme notamment les éleveurs. Curieusement, nous découvrons qu’il y en a, proportionnellement, plus de tués et empoisonnés qu’en France. Preuve qu’une fois encore le mensonge propagandiste environnementaliste fait son œuvre.

- Lupo morto nel Parco Nazionale d’Abruzzo, si teme evvelenamento

In un comunicato stampa il Parco Nazionale d'Abruzzo e Molise riferisce di un ennesimo lupo morto, in una zona dove in precedenza erano state rinvenute esche avvelenate

In un comunicato stampa il Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise riferisce di un ennesimo lupo morto, in una zona dove in precedenza erano state rinvenute esche avvelenate. “Ieri venerdì 1° novembre 2013, alle ore 16,30 circa, a seguito di segnalazione di 2 escursionisti, le Guardie del Parco hanno rinvenuto un esemplare di Lupo morto in località Vallone-Tasseto di Villavallelonga”, si legge nel comunicato.

“Si tratta prosegue il Parco – di una femmina dell’età di 2 anni circa. La carcassa prontamente recuperata, è stata esaminata nella mattinata odierna, dal Veterinario presso il Laboratorio del Parco in Pescasseroli.”

Si teme che la causa della morte sia per avvelenamento. Queste le parole del Parco: “Considerato anche la località di rinvenimento, adiacente alla Valle Cervara, dove nella primavera scorsa sono state rinvenute numero esche avvelenate, il Veterinario ha formulato, in via prioritaria, l’ipotesi di morte per avvelenamento e, in secondo ordine, quella di morte per cimurro. Per stabilire definitivamente le reali cause di morte, la carcassa dell’animale sarà trasferita all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.”

Infine, il Parco annuncia che già nella mattinata si sabato 2 novembre è stata fatta partire una ” accurata perlustrazione straordinaria” ad opera delle Guardie del Parco e del CTA/CFS, con il nucleo Cinofilo antiveleno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per “verificare la eventuale presenza di bocconi avvelenati”.

Source: Gaianews.it du 2 novembre 2013